Dennis sta telefonando a due nostri ragazzi che stanno tornando da una settimana di lavoro in trasferta.\”Fa\’ gli auguri..\”,gli suggerisco. Oramai questi li vediamo poco, stanno sperimentando già da tempo il confronto quotidiano con la realtà del lavoro e tutto ciò che comporta, le relazioni con i datori, con i colleghi, l\’impegno, che deve essere profuso e sostenuto durante l\’intero arco dell\’orario giornaliero e rinnovato con nuova energia in ogni giorno della settimana lavorativa. Misurarsi con la fatica, con l\’inevitabile stanchezza, con la sfida dell\’apprendere un mestiere e farne bagaglio, con una richiesta continua di responsabilità, che si costituisce momento per momento,fase per fase, un concentrato di attenzione e tensione per il raggiugimento del risultato finale. Si cresce, lavorando, ma costa, costa l\’impegno di se stessi, l\’esserci a prescindere da tutto quello che sei o sei stato. Ed i due nostri giovani lavoratori lo stanno facendo sicuramente al loro massimo, e per noi che li abbiamo affiancati per un periodo difficile del loro tragitto personale, è germoglio di ottimismo per rinnovare i nostri sforzi nel lavoro educativo. Auguri,già… Il tempo degli auguri è sempre delicato in comunità. Il più delle volte è contrassegnato dalla mestizia, dal sapere che i ragazzi vivono lontani dalle loro famiglie, e quando esse esistono, se esistono, spesso sono contesti di disagio e di sofferenze per i loro componenti. Natale, Capodanni, Pasque hanno sempre un retrogusto di amarezza qui in comunità, ma c\’è una sincerità che è raro trovare in altri periodi dell\’anno e forse altrove . E anche oggi si è avverato questo scambio, in cui le persone non interpretano ruoli o parole, ma si riconoscono reciprocamente nella loro autenticità. La sincerità racchiude la verità, che a sua volta racchiude la ri/conoscenza…Gli auguri sono come le uova …non sai mai quante cose puoi trovarci dentro…
3 Aprile 2010 Karma/Jova
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